La lettura della liturgia di oggi mi ha colpito per questo riferimento alla Dimora, alla Testimonianza, al velo, alla Gloria. Ho pensato a quela foto associare al testo e ho subito trovato questa immagine (scelta molto velocemente tra le diverse che ho fatto) ralizzata recentemente ieri l’altro al Kerakoll di Formiggine. Una tenda ariosa e misteriosa. La sua ariosità si apre al fuori, all’altro. Lo specchio esalta il pensiero dell’alterità.
“Nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora. Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; poi stese la tenda sopra la Dimora e sopra ancora mise la copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato.
Prese la Testimonianza, la pose dentro l’arca; mise le stanghe all’arca e pose il coperchio sull’arca; poi introdusse l’arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all’arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè. Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non potè entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la Dimora”. (Esodo 40,16-21.34-35)
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