Passandovi accanto diverso tempo fa mi era rimasto impresso questo palazzo moderno dalle vetrate verdi. Ai primi di agosto 2012 ho deciso di andarci, facendo molte foto ma con il cielo nuvolo e la luce non al meglio. Tuttavia alcuni tagli mi sono piaciuti e inoltre ho fatto due piacevoli scoperte che mi hanno portato a decidere di ritornarci in un giorno di sole. Per prima cosa ho scoperto che quel palazzo complesso è il nuovo Comune di Bologna, e la seconda cosa, dai densi risvolti simbolici, è che la piazza che lo ospita si chiama “Liber Paradisus”, dal nome di un libro del 1257.
Anni fa avevo fatto una ricerca con l’amico Massimo Guizzardi su questo testo eccezionale che si chiama appunto “Liber Paradisus” (leggi qui la storia e la traduzione del libro):
“Nel 1257 a Bologna fu emanato il “Liber Paradisus”, un provvedimento con il quale furono riscattati e liberati i servi della gleba residenti sul territorio. Siamo in pieno Medioevo e la fede nella libertà e nella dignità di ogni uomo, creato a immagine di Dio, diventa operativa e si fa concreta per tutti. Un esenpio di grande coerenza che anticipa di molto, nel segno della fede cristiana, le carte moderne dei diritti umani. [...] Questo prezioso libro (conservato nel nostro Archivio di Stato) venne detto «Libro del Paradiso », perché la prima parola scritta era appunto «Paradiso», ricordando che Iddio nel Paradiso terrestre creò l’uomo e gli donò perfettissima e perpetua libertà”.
Quando sono tornato a fare le foto nella giornata di sole era ben presente in me la consapevolezza di questa associazione tra l’evento medievale e la struttura di vetro e acciaio che richiama la modernità. La sintesi di questo mix è espressa pienamente nello stesso stemma della città di Bologna dove la parola Libertas (concetto fondamentale della modernità) va a braccetto con la Croce cristiana (fondamento e radice storica della dignità umana). Il tutto, nello stemma che ho fotografato, ripetuto due volte, quasi riflesso come nelle immagini dello specchio che faccio. Raddoppiato – il motto Libertas e l’icona della Croce – quasi a ribadirne l’importanza e la fondamentalità.
Le foto che seguono sono dedicate alla lungimiranza e al coraggio di quegli uomini medievali che contribuiscono a riscattare l’immagine del Medioevo dall’attuale pregiudizio di buio, superstizione e chiusura mentale, e al Comune di oggi che ha ripreso quell’evento, in controcorrente con il secolarismo bigotto di oggi, cogliendone il valore imperituro.
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