Irresistibile
l’apparire.
Certo dispiace l’andarsene
del tempo, degli istanti.
Rammarica il continuo
sfluire, sfinire, sfiatare.
Ma quanto più sorprende,
se ci pensiamo,
il silenzioso arrivare.
Il tempestoso venire.
Da dove? Chi e come mai?
Ci siamo
questo so di certo.
Per poco?
Sicuramente sì.
Ma l’aver brillato,
l’aver cantato anche una singola nota,
avere sorriso sorridendo all’incanto
dell’essere apparsi, dell’esserci,
questo ripaga il pianto della fine.
E se poi non ci fosse?
Se l’andare fosse un entrare?
Che bello l’abbraccio dei superstiti.
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