E un giorno apparve il Mondo.
Sublime e luminoso.
Ciò che non era, avvenne.
Puf. Come per la magia di un Mago.
Il foulard fu alzato, il sipario fu tirato, il sudario fu levato
e la bella Cosa, l’infante Materia, il gioco Reale,
fu, accadde, apparve, venne ad essere, ad esistere.
Si chiama Vita questo effetto, questo colpo di teatro.
E un giorno venni io, venimmo noi, anche tu.
Che ci accorgiamo delle cose, che sappiamo il mondo,
e ci stupiamo per ciò che c’è. Noi insieme al mondo.
Una specie di Nozze.
Noi, coscienza materiale, e il Mondo, materia cosciente (se non altro perché ci siamo noi li dentro).
Apparendo il mondo, cogliendone l’esistenza
(grazie ai nostri occhi e pensiero),
ci rendiamo conto del nostro esserci, proprio ora, proprio qui.
Ci siamo. E vediamo l’apparire delle cose.
E avvertiamo il grande Mago che fa essere le cose,
che dà la Vita.
Lo spettacolo è cominciato
e noi siamo in prima fila.
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