Era scuro. Poi un giorno fu luce. Che sorpresa quel bagliore. Le cose, gli animali, l’umanità intera investita dalla gloria celeste si rianimò incredula e contenta. Oggi, che vedo me guardare quel momento di grazia ipotizzando che si possa verificare, sento quasi impossibili quelle parole. Eppure se la prima luce seppe abbagliare il granitico nulla e rompere con un saluto il suo soffocante silenzio, potrebbe anche riaccadere di nuovo. Il nobile creatore, quando si tratta di dare vita e gioia, ama ripetere: “Sia la luce!”.
Massimo Zambelli 5 agosto 2013
Un’amica su facebook ha scritto questo commento al post sopr riportato: ?????
M;i ha dato l’opportunità di spiegarlo meglio: “??? Non si capisce il testo? La foto è fatta al “groviera” dell’EUR di Roma. Con lo specchio che isola ancora di più le figure. Il cavallo scalpita e l’uomo sembra coprirsi per l’improvvisa luce; metre il palazzo tutto traforato è solo una parete, un muro bucato. Ho immaginato che fosse il giorno della risurrezione, l’arrivo improvviso della luce che crea agitazione e un’istintiva reazione difensiva, quasi che l’uomo si fosse ormai rassegnato alla tenebra. Poi ho visto me che stavo immaginando queste cose e mi sono chiesto se era solo una bella favola. Mi sono risposto che se la luce è apparsa una volta forse potrebbe farlo anche un’altra volta. Se l’essere del mondo che ci compone c’è, è presente, e noi ce ne accogiamo, e se questo essere è ogni istante un apparire, un venire ad essere che vince il “granitico nulla”, allora perchè questo potere di vincere il nulla, di cui noi siamo testimoni diretti, perchè non potrebbe esercitarsi ancora una volta sul momentaneo non essere della morte? Perchè chi ha il potere di dare la vita e l’essere non potrebbe esercitarlo di nuovo? Quella foto mi sembra il sorgere di una mattina, nel post originale del blog l’ho chiamato “la mattina del bis”, del bis di luce, di vita, di essere. Perhè bis? Perchè il creatore ama creare non distruggere, ama la vita e l’essere e non il nulla e la morte. Egli è un fotografo.”