Icona orizzontale del Sabato santo
Sezione Blogaprile 4, 2015Senza commenti

Sempre il Sabato santo, col suo silenzio divino, mi muove parole, mi spinge a dire la perfetta corrispondenza del giorno simbolico con i giorni reali vissuti dalla mia anima e dal nostro tempo. Un giorno che esprime i giorni. È l’icona orizzontale, in scala 1:1, della puntuale coincidenza tra rappresentante e rappresentato. Come giorno liturgico non ci sono particolari riti, se non la festosa benedizione delle uova decorate, che bimbi e adulti portano in cestini colorati. Una calca gioiosa in una chiesa spoglia, disadorna, priva del Signore nel tabernacolo, vuota della presenza di Dio. Nel Sabato santo siamo tornati, per poche ore, alla situazione ancestrale, cioè al primitivo fai da te nei confronti del rapporto con Dio: dobbiamo arrangiarci a cercarlo, a rappresentarlo, a immaginarlo. Ce lo siamo cercata, è vero. Chi lo rifiuta, chi lo scaccia a male parole, perfino lo fa fuori con violenza letale, poi non dovrebbe lamentarsi del suo silenzio, di questa assordante assenza.
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